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La trottola è un gioco per bambini dalle origini antichissime e diffuso in tutto il mondo; trottole complete dei lacci utilizzati per imprimere il movimento sono state rinvenute durante gli scavi di Ur in Mesopotamia, alcune trottole sono state ritrovate anche negli scavi dell’antica Troia, a Pompei, nelle tombe etrusche, in Cina, in Giappone ed in Corea. Da documenti storici sappiamo che questo gioco era molto conosciuto sia nell’antica Grecia sia nella Roma imperiale.

I bambini indiani del sud-ovest degli Stati Uniti fanno danzare le trottole con lacci di pelle, i bambini messicani le fanno girare sul dorso di un cucchiaio tenuto stretto tra i denti, i giroscopi giapponesi ruotano in equilibrio su uno spago. Gli ebrei che non volevano convertirsi all’ellenismo studiavano la Torah di nascosto e quando venivano scoperti, nascondevano i testi sacri e tiravano fuori il sevivòn, la trottola, fingendo di giocare.

Anche nei “vicinati” dei Sassi, piccole piazzette circondate dalle caratteristiche case scavate nel tufo, i bambini usavano giocare con le trottole, dette in dialetto materano ‘strimml’.

Lo ‘strimml’ ha la classica forma a cono rovesciato sormontato da una calotta semisferica sulla quale si innesta uno ‘stelo’ più o meno lungo che serve ad imprimere il movimento rotatorio. Intorno al corpo sono spesso presenti delle scanalature concentriche che agevolano il posizionamento della fune. Lo ‘strimml’ termina con una punta di acciaio lavorata con la mola.

La forma e il nome dialettale di queste particolari trottole ricorda le pigne il cui nome scientifico è ‘strobilo’; sembra, infatti, che i primi ‘strimml’ siano stati costruiti asportando parzialmente la parte esterna delle pigne fino ad ottenere soltanto dei solchi in cui far scorrere la fune intrecciata.

A ulteriore testimonianza dell’origine antichissima di questo gioco, il termine ‘strimml’ deriva dal greco stròbos – roteare, passato al latino strumbus, assimilato poi con strummus da cui strummolo in napoletano e strimml in materano, dove si tende a sostituire la ‘u’ con la ‘i’.

Il gioco della trottola, dunque, è sopravvissuto ad almeno 6.000 anni di storia e di cambiamenti perché possiede un fascino particolare: apparentemente immobile sfida la forza di gravità con il suo prillare continuo ed equilibrato, in maniera simile alla Terra, una enorme trottola in moto perpetuo intorno al proprio asse.

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Trottola